Le novità della Legge di Bilancio 2023 per le “criptoattività”

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Criptoattività

Con il termine “criptoattività”, si definisce la “rappresentazione digitale di valore o di diritti che possono essere trasferiti e memorizzati elettronicamente, utilizzando la tecnologia di registro distribuito o una tecnologia analoga”. In particolare, sono comprese in questa categoria reddituale, oltre ai proventi e le plusvalenze derivanti dalle operazioni criptovalute, dagli utility token e dallo staking, anche le operazioni aventi per oggetto i non financial token (Nft), in quanto si tratta comunque di rappresentazioni digitali di valori.

A partire dal 2023, il Legislatore ha regolamentato nel dettaglio la tassazione delle criptovalute, disciplinando il trattamento fiscale delle plusvalenze derivanti dalla loro cessione o rimborso a titolo oneroso.

Ai sensi del dettato normativo, le plusvalenze sono costituite dalla differenza tra il corrispettivo percepito (ovvero il valore normale delle criptoattvità permutate) ed il costo di acquisto.

Le minusvalenze derivanti da operazioni in criptoattività, invece, possono essere dedotte dall’ammontare delle plusvalenze realizzate nel periodo d’imposta ed in quelli futuri, ma non oltre il quarto anno, a condizioni che:

  • siano d’importo superiore ad Euro 2.000;
  • siano indicate nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta nel quale la minusvalenza è emersa.

L’imposta sostitutiva che si applica alle sopra citate plusvalenze è pari al 26%.

La legge di bilancio 2023 ha, inoltre, previsto la possibilità di affrancare al 1° gennaio 2023 il valore delle criptoattvità, allineandolo al “valore normale” e mediante il pagamento di un’imposta sostitutiva del 14% analogamente a quanto avviene per le quote di partecipazione in società.

Quadro RW della dichiarazione dei redditi

Confermato l’obbligo di compilazione del quadro RW anche nel caso in cui le cripto-valute siano detenute su chiavetta Usb, sul telefonino o sul pc.

Regolarizzazione delle violazioni

È stata introdotta la possibilità di regolarizzare eventuali omissioni dichiarative, mediante la presentazione di una dichiarazione appositamente prevista per le criptoattività e che verrà approvata con specifico provvedimento dall’Agenzia delle Entrate.

Infine, è stato introdotto l’obbligo del pagamento di un’imposta di bollo dello 0,2% annuo sul valore delle criptoattività detenute a fine anno.

Lo studio rimane a disposizione per ogni ulteriore chiarimento e approfondimento di Vostro interesse.

Cordiali saluti

Dott. Marco Folicaldi